giovedì 29 marzo 2007

Dubbi

In questo periodo ho degli enormi dubbi riguardo al film. Sono incerto se proseguire il cammino cominciato con tanto slancio questo inverno e magari accantonare l’idea, sviluppandola più avanti, magari lasciarla riposare, decantare. Non lo so, sta di fatto che sull’onda di questi sviluppi decido di rendere partecipi i miei più stretti collaboratori di questo problema. Quelli che mi stanno ad ascoltare e che mi dedicano il loro tempo libero, che mi seguono in questo folle labirinto di decisioni. Questa qui sotto è la email che ho spedito a loro, che sono: Luigi Falezza (sceneggiatore), Annachiara Rossi (segr. di produzione), Maria Alexandra Rosado (segr. di edizione), Lara Perbellini (costumista), Marco Gallo (produttore), Eugenio Chicano (consulente) e Ruggero Mantovani (aiuto regista):

citando Rilke nelle sue "Lettere ad un giovane poeta", così dice:
"...tutto è condurre a termine e partorire. Lasciare che ogni impressione ed ogni germe di un sentimento si compia tutto dentro nell’ombra, nell’indicibile e inconscio e in attingibile alla propria ragione, e con profonda umiltà e pazienza attendere l’ora della nascita di una nuova chiarezza: questo solo significa vivere da artista: nel comprendere come nel creare.
Qui non serve misurare con il tempo, a nulla vale un anno, e dieci anni non son nulla. Essere artisti significa: non calcolare o contare; maturare come l’albero, che non incalza i suoi succhi e fiducioso sta nelle tempeste di primavera, senza l’ansia che dopo possa non giungere l’estate. L’estate giunge. Ma giunge solo a chi è paziente e vive come se l’eternità gli stesse innanzi, così sereno e spensierato e vasto. Lo imparo ogni giorno, lo imparo a prezzo di dolori ai quali sono grato: la pazienza è tutto!”

ecco, un maestro che prima di noi ha detto tanto. Mi trovo nella stessa situazione. Dalla fretta di realizzare sono passato alla necessità di attendere. Attendere una schiarita, la mia estate.
Sapete, chi mi conosce bene di voi, che non ho paura di nuovi progetti e sfide, anzi. Ma questa volta il cammino è più doloroso e difficile, in quanto sono reduce da una fortissima esperienza di sfiducia nei confronti del cinema e mentirei a me stesso e a voi che mi aiutate, se dicessi che ci siamo, che di sicuro giriamo questa estate e questo e quest’altro è
pronto e che le idee sono chiare. No! Le idee non sono ancora chiare ed io in tutta onestà non voglio portare avanti sto carrozzone se non so perché lo stiamo trainando.

Non pensate che io vi abbia mentito quelle volte che ci siamo parlati a quattrocchi. Sono cose che ho scoperto in queste settimane. E meno male che le ho scoperte! Che fortuna! Sarebbe una bruttissima esperienza far parte di un progetto in cui il regista non crede in quello che fa e che vuole.

Quindi vi dico praticamente quello che intendo fare:
il casting lo facciamo in maggio (sabato 12 dalla mattina alla sera), così verrò comunque stimolato dagli attori che incontreremo, nel dirigere anche le mie idee verso concetti ed aspetti della storia che ignoro. Per tutto il resto; finanziamenti, location, troupe, organizzazione riprese ecc… voglio aspettare di aver scritto il film come deve essere scritto. Non solo nel senso di ben scritto, ma che sia ciò che voglio dire, che io possa centrare quell’idea che ho smarrito in questi mesi, troppo distratto da congetture e timori. Devo uscirne e vi chiedo, cari colleghi, di portare un po’ di pazienza.

Un abbraccio
Michele

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